Mangiare insetti favorisce il cancro?
La chitina è il secondopolisaccaride più diffuso in natura ed è presente negli esoscheletri degli insetti, ma anche negli invertebrati marini, nei funghi, nei lieviti e in alcune alghe. Come spiegato dai colleghi di Afp, in uno studio pubblicato nel 2018 sulla rivista scientifica Molecular Biology and Evolution, alcuni ricercatori hanno affermato che nonostante la chitina in alcuni casi possa risultare non completamente digeribile, questo non la rende dannosa per il corpo umano.
Lo studio ha presentato una serie di prove che hanno dimostrato come alcuni primati, quali i topi e i pipistrelli insettivori, utilizzano un enzima specifico per digerire la chitina presente negli insetti di cui si nutrono, apportando benefici nutrizionali significativi.
Mareike Janiak, ricercatrice scientifica e autrice dello studio pubblicato nel 2018 su Molecular Biology and Evolution, ha dichiarato ad Afp che questa scoperta «suggerisce che alcuni mammiferi possono effettivamente digerire la chitina». Janiak ha aggiunto anche che «gli esseri umani, insieme a molti altri primati, hanno un gene funzionale per questo enzima, quindi è possibile che possiamo effettivamente elaborare la chitina nelle nostre viscere. Detto questo, anche se non potessimo, passerebbe semplicemente attraverso il nostro sistema, come la cellulosa del sedano e di altre verdure». Teoria dimostrata anche da altri studi, secondo cui l’apparato digerente degli esseri umani è, appunto, in grado di degradare la chitina.
Mareike Janiak, ricercatrice scientifica e autrice dello studio pubblicato nel 2018 su Molecular Biology and Evolution, ha dichiarato ad Afp che questa scoperta «suggerisce che alcuni mammiferi possono effettivamente digerire la chitina». Janiak ha aggiunto anche che «gli esseri umani, insieme a molti altri primati, hanno un gene funzionale per questo enzima, quindi è possibile che possiamo effettivamente elaborare la chitina nelle nostre viscere. Detto questo, anche se non potessimo, passerebbe semplicemente attraverso il nostro sistema, come la cellulosa del sedano e di altre verdure». Teoria dimostrata anche da altri studi, secondo cui l’apparato digerente degli esseri umani è, appunto, in grado di degradare la chitina.
Un’altra ricerca, pubblicata nel 2021 sul Journal of Functional Foods, rivista scientifica focalizzata sugli effetti del cibo sulla salute, ha dimostrato che la chitina può essere definita come «un componente alimentare funzionale che fornisce benefici speciali al cibo, ad esempio contribuendo alla salute del colon, della salute delle arterie coronarie e della riduzione del colesterolo tra molti altri». Inoltre, la ricerca ha specificato che gli insetti, così come i gamberi, «contengono composti come proteine, peptidi, alcaloidi o chitina che sono efficaci contro il cancro».